Herpes Zoster e Pranoterapia

Herpes Zoster o Fuoco di Sant'Antonio trattato con la Pranoterapia

Fuoco di Sant'Antonio" è il nome popolare della patologia nota come Herpes Zoster.

Si tratta di una malattia infettiva causata dalla riattivazione dello stesso virus che causa la varicella: il Virus Varicella-Zoster (VZV).

Mentre la varicella è tipica dei bambini, il fuoco di Sant'Antonio colpisce elettivamente le persone adulte e soprattutto anziane.

Il fuoco di Sant'Antonio insorge di frequente negli anziani e in persone con malattie del sistema immunitario o sottoposte a cure, come la chemioterapia e la radioterapia, che danneggiano, anche se in modo passeggero, i meccanismi di difesa contro le infezioni

Etimologia

"Herpes zoster", deriva da due parole, "herpes" dal sostantivo "herpetón" e "zoster", che in greco classico significano rispettivamente "serpente" e "cintura".

 La denominazione descrive in modo appropriato la malattia: nella maggior parte dei casi, infatti, la sensazione di bruciore doloroso e le eruzioni vescicolari sono distribuite sul tronco come una mezza cintura, in quanto il virus varicella-zoster (VZV) colpisce di preferenza i gangli delle radici dorsali.

Nella tradizione popolare, poi, l'Herpes zoster è noto anche come il "fuoco di Sant'Antonio".

In base all'interpretazione mistico-religiosa, infatti, l'eremita fu tormentato nel deserto dal diavolo che si manifestava sotto forma di serpente.

Sant'Antonio Abate (250-356 circa) aveva la fama di taumaturgo e guaritore e da secoli, per il suo rapporto con "quel grande Spirito di fuoco" che lui stesso aveva ricevuto è associato a differenti malattie con la caratteristica comune di provocare dolore e bruciore intensi. 

Cause

La prima volta che l'organismo viene infettato da questo virus, sviluppa una malattia nota come varicella, molto comune in età pediatrica.

Dopo la risoluzione dell'infezione primaria, il virus permane nell'organismo in uno stato quiescente, trovando riparo dalle difese immunitarie nei nervi.

Nel corso della vita, l'infezione latente da VZV può riattivarsi, causando una malattia nota come Fuoco di Sant'Antonio o Herpes Zoster.

L'età anziana, lo stress e qualsiasi altro fattore in grado di ridurre le difese immunitarie dell'organismo rappresentano i principali fattori di rischio per la riattivazione del virus.

 

Sintomatologia

Il fuoco di Sant'Antonio causa sfoghi cutanei caratterizzati dalla comparsa di macchie rosse, che evolvono in vescicole o bolle.

L'area colpita (in genere il tronco, più raramente il viso) risulta dolorosa, spesso pruriginosa.

Talvolta, il dolore inizia prima che appaiano le macchie.

Se viene coinvolto anche il viso, soprattutto nella zona degli occhi, la malattia prende il nome di herpez zoster oftalmico; in questi casi è importante rivolgersi tempestivamente al medico per ricevere le cure del caso, dato che in assenza di trattamento la vista può subire gravi ripercussioni.

In qualche occasione, il dolore permane per diversi mesi dopo la risoluzione delle lesioni cutanee; in questi casi si parla di nevralgia post-erpetica, una complicanza grave, invalidante e difficile da trattare.

Rischio dopo un primo episodio

La probabilità di subire una seconda riattivazione del virus varicella zoster è analoga a quella della prima; di conseguenza, l'aver già sviluppato il fuoco di Sant'Antonio non protegge in alcun modo da successive riattivazioni.

Herpes Zoster: è contagioso?

Un soggetto con Herpes Zoster può trasmettere l'infezione soltanto ad individui che non hanno mai contratto l'infezione primaria (varicella) e che non sono stati vaccinati per questa malattia.

 Chiaramente, nell'eventualità del contagio, questi individui non svilupperanno il Fuoco di Sant'Antonio, bensì la varicella.

Il contagio può verificarsi attraverso il diretto contatto con il fluido contenuto nelle lesioni vescicolari, in cui è presente ed attivo il virus varicella-zoster.

Il soggetto, invece, non è infettivo prima che compaia l'eruzione cutanea e dopo l'evoluzione delle vescicole in croste secche.

Trattamento allopatico

Il trattamento dell'Herpes Zoster si avvale di farmaci analgesici ed antinfiammatori.

La somministrazione precoce di farmaci antivirali è in grado di diminuire la gravità e la durata dei sintomi.

Per i soggetti a rischio è disponibile un vaccino in grado di prevenire la comparsa del Fuoco di Sant'Antonio, e delle relative complicanze, in oltre la metà dei soggetti vaccinati.

Il trattamento dell'Herpes zoster ha l'obiettivo primario di ridurre il dolore, tramite l'impiego di farmaci antinfiammatori e analgesici.

Le lesioni cutanee vanno mantenute pulite e asciutte per evitare che si sovrappongano delle superinfezioni batteriche della cute.

L'eventuale bendaggio dev'essere morbido (non aderente) ed è indicato per proteggere le lesioni dal contatto con gli indumenti.

 

Specifici farmaci antivirali:

(aciclovir, valaciclovir, famciclovir) aiutano a limitare la severità e la durata dell'herpes zoster, purché siano assunti entro le prime 48-72 ore dalla comparsa dell'eruzione.

 

Trattamento Pranoterapeutico Vibrazionale

Premetto che i nervi che vengono colpiti dall’Herpes Zoster sono: trigemino e nervi intercostali

Il Trattamento Pranoterapeutico si declina in:

  • Trattamento del dolore
  • Trattamento energizzante/rinvigorente del sistema immunitario
  • Irraggiamento pranoterapeutico delle parti lese (non a contatto) e dei nervi trigemino e intercostali
  • Assunzione di tisane tonificanti per il sistema nervoso

 

Guido Parente Naturopata

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