COME SI PRATICA

Pranoterapia Vibrazionale: come si pratica

Premesso che nella medicina popolare mediterranea e orientale, spesso si incontrano, soprattutto nelle campagne,  guaritori che in maniera semplice sono in grado di aiutare e di agevolare decorsi di malattie varie.

E' solo con approfonditi studi di anatomia, di fisiologia, di medicina psicosomatica, di medicina vibrazionale, di medicina tradizionale cinese, studio dei meridiani, kinesiologia, principi e tecniche di pranoterapia, tecniche di rilassamento, utilizzo di ulteriori tecniche olistiche, conoscenza del sistema psico-neuro-endocrino-immunologico, e, inoltre, con la mia modalità di ascolto, di percezione e di decodifica dei messaggi che il corpo mi trasferisce che potrò effettivamente aiutare nella maniera più appropriata le persone.

Importante è sicuramente l’approccio che il Pranoterapeuta deve avere nei confronti della persona o animale che tratterà,  vale a dire, come ho sempre detto ai miei discenti, “dovete lavorare e agire con il CUORE”.

In ultima analisi, vi potranno essere delle metodologie relative alla posizione che le mani dovranno assumere a seconda dicosa effettivamente “troviamo”.

Cerco di essere più chiaro, spesso le sensazioni che la persona  ci trasferisce, sono solo gli  effetti di una patologia.



Dobbiamo andare oltre



È nella nostra fase di ascolto che le vere sensazioni che ilcorpo, la mente e lo spirito della persona che trattiamo ci vengono trasferite; è importante osservare che solo un terapeuta dotato del vero “dono” riesce a percepire e a decodificare (sulla base degli studi che ha seguito, delle sue sensazioni e dell’esperienza che si è fatto sul campo) e ad operare in maniera congrua.

Sostanzialmente, vi sono due modus operandi:  

  • uno pratico, ossia come opera materialmente il pranoterapeuta;
  • uno scientifico, ossia quale entità di energia il pranoterapeuta deve attivare come supporto alla cura.  


Il Pranoterapeuta Vibrazionale agisce volgendo i palmi delle mani verso il paziente, appoggiando le mani o stando ad una distanza di pochi centimetri sopra organi, vasi linfatici, sistemi, ossa, chakra.

Le mani seguono percorsi prestabiliti, guidati in parte dal programma di lavoro, in parte dall'intuito energetico che attrae il pranoterapeuta, fornendo soluzioni sempre personalizzate.

Il Prana sa dove deve andare, vale a dire, dove vi è carenza energetica.

La gestualità delle mani è molto variegata, a seconda si debba dare energia o sia necessario drenarla, che si agisca su un punto o su un meridiano (secondo la medicina tradizionale cinese), che si lavori in profondità o in superficie, a livello emotivo o fisico.

La durata e la frequenza dei trattamenti, i tempi, l'intensità della bio-energia, l'intenzionalità del terapeuta e le tecniche di cui si serve per dirigere l'energia, sono infatti fattori molto importanti, ma altresì è importante che chi si sottopone a tali trattamenti non sia discontinuo, se vi è troppa distanza la riuscita potrebbe esserne condizionata.

 

Quante sedute occorrono?

Lo scopo è preventivo più che curativo, sebbene le applicazioni di prana, possano armonizzarsi con altri trattamenti olistico-vibrazionali.

L’obiettivo è quello di risvegliare la "vis medicatrix naturae”che ognuno ha dentro di sé, e favorire un processo olistico di comprensione e di miglioramento della propria vita nel rapporto con sé stessi, con la realtà circostante e con gli altri.

Per fare questo occorrono mediamente una decina di sedute, a distanza di una settimana l’una dall’altra.

©2012 Guido Parente. All rights reserved 

 

Professione Disciplinata ai sensi della legge 14 gennaio 2013 n. 4

 (G.U. 26 gennaio 2013, n. 22)